giovedì 18 ottobre 2012

Il vegetarianismo


Con il titolo "il vegetarianismo - una scelta etica, di salute e di gusto"  viene pubblicato dalla Fondazione Umberto Veronesi il quaderno n.19 della collana quaderni "libertà di sapere libertà di scegliere" scaricabile (dopo essersi registrati) dall'area multimedia.


Un libro di 72 pagine che, con metodo scientifico ma, al tempo stesso, semplice, spiega le basi della scelta vegetariana, i pregi e sfata qualche falsa convinzione.
Ad esempio, la credenza che per avere alti livelli di ferro sia necessario mangiare carne; come è ben spiegato in questo libro, questa opinione è falsa ed è vero anzi il contrario; a pag.41 leggiamo:
Il ferro di derivazione animale viene definito “eme” ed è creduto, a torto, superiore in termini di bio-disponibilità rispetto al ferro non-eme, ovvero di derivazione vegetale.
La biodisponibilità del ferro non-eme è scarsa solo se manca il contemporaneo apporto di vitamina C.
È vero che il ferro eme ha il vantaggio di essere subito disponibile, ma l’effetto è dirompente, forse troppo rispetto ai tempi e i modi di assimilazione del corpo umano.
Gli scienziati sono concordi nell’affermare che il miglior ferro possibile è presente nel mondo vegetate, nelle foglie verdi, nel succo fresco di carote, nei complessi multicereali come il muesli.
E che la carenza di ferro è provocata soprattutto da scarsa capacità dell'organismo di assimilarlo.
I migliori alleati per favorire l’assimilazione di questo minerale sono il rame, il cobalto, il manganese, le vitamine C e E.
Questi sono presenti in abbondanza nel mondo vegetale: il rame abbonda nella crusca, nelle lenticchie,
negli anacardi, nelle nocciole, nelle noci.
Il cobalto nelle verdure a foglie verdi, nella frutta fresca, in quella secca, nei semi oleaginosi.
Il manganese si trova nei cereali integrali, nella crusca, nei legumi, nelle banane, nel sedano.
La vitamina C in tutti i prodotti vegetali, specialmente la frutta fresca, le vitamine D e E nell’olio di germe di grano.

Ancora, a pag.53, tra le risposte alle domande, leggiamo:
Niente carne, poco ferro nel sangue. È vero?
La carenza di ferro (sideropenia) è molto comune non solo in Italia ma in molti paesi. Pochi sanno che non si tratta quasi mai di vera e propria mancanza o assenza di ferro ma di scarsa capacità assimilativa da parte dell’organismo.
Sono tanti i fattori che possono contribuire alla carenza di ferro, poco rame, poca vitamina C, poco esercizio fisico, cattiva digestione, consumo eccessivo di sale, caffè, thé, vino rosso, cioccolato. Oppure disturbi quali la gastrite, l’ernia iatale, la presenza di polipi ed altro ancora. Sono molti altri, invece, i fattori che favoriscono
l’assorbimento del ferro, tra cui il fruttosio, la vitamina A, il calcio, il manganese… La vitamina C. ad esempio, aumenta circa del 30% l’assorbimento di questo minerale. È praticamente impossibile per i vegetariani accusare carenza di ferro perché la frutta e la verdura di cui si nutrono è ricchissima di vitamina C:
infatti risultano meno soggetti ad anemie rispetto agli onnivori.

L'ultimo capitolo è dedicato alle ricette curate "nientepopodimenoche" da Pietro Leemann e Simone Salvini di Joia Academy.

Semplice, corto e chiaro si legge bene ed è un'ottima fonte di informazioni sia per chi è già vegetariano che per chi vuole diventarlo ed ha ancora qualche dubbio.


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